RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO

RESTAURO E RISANAMENTO CONSERVATIVO


Introduzione 


La terza tipologia di intervento edilizio definito dal Testo Unico dell'Edilizia D.P.R. 380/2001 è quella del restauro e risanamento conservativo, che rispetto alle operazioni di manutenzione ordinaria e straordinaria introduce delle categorie di lavorazioni di maggiore impatto.
Definizione

Sono gli interventi che mirano a conservare l'organismo edilizio e ad assicurarne la funzionalità attraverso un insieme sistematico di opere che, nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell'organismo stesso, ne consentano destinazioni d'uso compatibili. Sono compresi il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi, l'inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell'uso, l'eliminazione degli elementi estranei all'organismo edilizio.

Rispetto alle categorie che abbiamo precedentemente analizzato, le manutenzioni ordinaria e straordinaria, non si parla più di interventi su parti specifiche di un immobile e si introduce un concetto finora inesplorato, quello di organismo edilizio. Può essere pensato, in analogia con un organismo vivente, come un insieme complesso e strutturato di elementi che, relazionandosi tra di loro, definiscono spazi e funzioni che soddisfano esigenze umane come quella di abitare, lavorare, studiare, curarsi,...Principalmente, un edificio è caratterizzato dalla struttura portante,  dalla tipologia che lo qualifica, dalle dimensioni, dalla volumetria, dall'organizzazione interna degli spazi, dalle finiture interne ed esterne, dagli impianti tecnologici presenti, dall'uso o dagli usi che se ne possono fare.

L'obiettivo di questi interventi edilizi è quello di conservare l'edificio con le sue peculiarità e renderlo nuovamente funzionante compatibilmente con esse. Quindi, questo tipo di operazione presuppone uno studio preliminare finalizzato alla conoscenza complessiva di un edificio per potergli restituire la forma e l'utilizzo più adeguati.

Il Testo Unico dell'Edilizia raggruppa in questa definizione due tipi di operazioni differenti, pur mantenendo finalità e condizioni identiche.
Restauro

E' un tema molto complesso e dibattuto nella storia dell'architettura, ma nell'ambito di questa breve trattazione cerchiamo di sintetizzarne gli aspetti salienti. Si ricorre a questa categoria di intervento quando si parla di edifici di pregio architettonico, storico ed artistico, sui quali si opera per riportarli ad una configurazione conforme ai valori che si vogliono tutelare. Si interviene su strutture, forma, distribuzione, impianti tecnologici e perfino sulla destinazione d'uso se necessario, eliminando tutto ciò che è incongruo. Solitamente, il pregio culturale di un edificio viene riconosciuto con l'apposizione di vincoli, ai sensi del D. Lgs. 42/2004, Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Risanamento conservativo


E' un concetto riferibile a qualsiasi edificio esistente che necessiti di essere recuperato da uno stato di degrado più o meno avanzato. Si interviene nel complesso dell'immobile sugli aspetti tipologici, formali, strutturali, funzionali ed impiantistici. 
Opere edilizie ed impiantistiche di restauro e risanamento conservativo

Alcuni interventi che rientrano in questa categoria sono:
- ripristino, sostituzione ed integrazione delle finiture esterne con materiali congrui  
- ripristino e consolidamento degli elementi strutturali
- ricostruzione e sostituzione degli elementi strutturali danneggiati, con materiali e tecniche identici o compatibili con quelli originali
- ripristino e valorizzazione di finiture esterne quali murature perimetrali, tamponature ed aperture esterne
- modifiche alle finiture esterne per valorizzarne i caratteri originari 
- aggregazioni e suddivisioni degli spazi interni nel rispetto dell’impianto distributivo complessivo
- ripristino, sostituzione, rinnovamento delle finiture interne con materiali congrui  
- realizzazione o integrazione di impianti e servizi igienico - sanitari 
- installazione di impianti tecnologici e relative reti all'interno o all'esterno dell’edificio 
- cambio di destinazione d'uso 
- adeguamento delle altezze dei solai nel rispetto delle volumetrie esistenti
- apertura di finestre per esigenze di aerazione dei locali

Il cambio di destinazione d'uso è definito nello stesso Testo Unico dell'Edilizia come ogni rilevante modifica dell'utilizzo di un immobile rispetto a quella originaria. Le categorie principali di uso sono:
a - residenziale
a/bis - turistico-ricettiva
b - produttiva e direzionale
c - commerciale
d - rurale

Restauro e risanamento conservativo in Umbria

La nostra Regione con la L. R. 1/2015 in materia di urbanistica ed edilizia descrive come restauro e risanamento conservativo gli interventi edilizi finalizzati a conservare l’organismo edilizio e a garantirne la funzionalità attraverso un insieme sistematico di opere che, nel rispetto dei suoi elementi tipologici, formali e strutturali, ne consentano anche il cambio di destinazione d’uso
per attività compatibili. Sono compresi il consolidamento, il ripristino e il rinnovo degli elementi costitutivi, l’inserimento degli elementi accessori e degli impianti richiesti dalle esigenze dell’uso, l’eliminazione degli elementi estranei e la conseguente modifica delle aperture. 

Si è sottolineato il fatto che, per realizzare il recupero di un edificio in stato di degrado, è necessario adeguarlo alle esigenze legate ad usi compatibili, ammettendo esplicitamente la possibilità di un cambio della destinazione d'uso.

L'altro elemento messo in evidenza dalla nostra Legge Regionale è la modifica delle aperture, annoverata espressamente tra i tipi di opere ammesse.
Agevolazioni fiscali

Nel caso del restauro e risanamento conservativo è possibile usufruire di varie agevolazioni fiscali a seconda del tipo di intervento. In base alla destinazione d'uso dell'edificio si distinguono due casi: residenza ed attività produttive.

A-RESIDENZA

- Bonus Ristrutturazioni
 del 50%
- EcoBonus
 dal 50% al 85% in base all'intervento
- SismaBonus
 dal 70% al 85% in base all'intervento
- Bonus Mobili ed Elettrodomestici
 del 50%

B-ATTIVITA' PRODUTTIVE

- EcoBonus
 dal 50% al 85% in base all'intervento
- SismaBonus
 dal 70% al 85% in base all'intervento
Condizioni

A differenza della manutenzione straordinaria, il Testo Unico dell'Edilizia non pone esplicitamente delle condizioni da rispettare nel caso di restauro e conservativo, tuttavia, possiamo desumerle direttamente dalla definizione. Infatti, stabilendo l'obiettivo di conservazione dell'organismo edilizio con tutte le sue peculiarità si evince che non si può modificare la volumetria esistente.
Osservazioni

Non esiste nella normativa nazionale un elenco tassativo delle opere che possano essere definite restauro e risanamento conservativo e non sono rintracciabili esempi.

Pertanto, è consigliabile rivolgersi ad un tecnico (architetto, ingegnere, geometra) e/o agli uffici tecnici comunali.

Arch. Michela Antonini -  Dott. ing. Emanuele Santini